Urbino
L'antica
capitale del ducato montefeltresco (35 km da Pesaro) sorge sulla
cima di due colli e lungo le loro pendici con i tetti delle case
e delle chiese digradanti verso Porta Lavagine a nord-est e verso
Porta Valbona a sud-ovest. È una delle maggiori mete del
turismo artistico mondiale, per la sua storia e per i tanti monumenti
e opere d'arte in essa contenuti.
Ha
origini antichissime, ma si ha documentazione solo a partire
dal III secolo a.C.,quando
Urvinum Mataurense assunse la dignità di municipio
romano (resti di mura e del teatro). La posizione strategica
ne favorì il coinvolgimento nelle lotte che caratterizzarono
il periodo feudale, quando si schierò dalla parte dei
ghibellini e Antonio da Montefeltro, sedando a Roma una rivolta
contro l'imperatore Federico Barbarossa, conquistò sul
campo il titolo di conte e la carica di vicario imperiale di
Urbino (anno 1155). Fu l'inizio del legame della città
con la dinastia dei Montefeltro durato, pur con momenti difficili
e contrastati, fino all'estinzione della stessa. I primi contatti
con il mondo dell'arte si ebbero al tempo del conte Guidantonio,
quando nel 1416 i fratelli sanseverinati Lorenzo e Jacopo Salimbeni
furono chiamati ad affrescare l'oratorio di S.Giovanni, seguiti
dall'eugubino Ottaviano Nelli e dal ferrarese Antonio Alberti
che ad Urbino lasciarono più di un'opera. Dopo la morte
di Guidantonio (1443) e l'assassinio del giovane Oddantonio (1444),
fu però soprattutto con Federico II da Montefeltro, prima
conte e poi duca, che Urbino raggiunse il massimo del suo splendore
artistico, soprattutto dopo la raggiunta supremazia territoriale
dei Montefeltro, definitivamente strappata alle ambizioni espansionistiche
dello sconfitto Sigismondo Malatesta (1463). Fu per volontà
del duca Federico che la vecchia dimora medievale dei Montefeltro
fu
ampliata e abbellita
da Luciano Laurana prima e da Francesco di Giorgio Martini poi,
fino a diventare lo splendido Palazzo Ducale, capolavoro assoluto
(con i suoi 'Torricini' e con il suo 'Cortile d'Onore') dell'arte
rinascimentale e oggi sede della prestigiosa Galleria Nazionale
delle Marche che ospita capolavori assoluti come la "Flagellazione"
e la "Madonna di Senigallia" di Piero della Francesca
e la "Muta" di Raffaello Sanzio. Un'autentica reggia
in cui vive eternata la memoria del duca Federico con quella
del figlio Guidubaldo e della loro splendida Corte; di sala in
sala, dal 'Salone del Trono' fino a quell'unicum che è
lo 'Studiolo del Duca' con il suo splendido rivestimento ad intarsi
e la serie dei ritratti degli "Uomini illustri". È
però anche girando per Urbino, lungo le sue ripide strade
e stradette, che si incontrano tutte le tessere di un mosaico
urbano che reca i segni di una lunga storia artistica e culturale:
dalla mole neopalladiana della Cattedrale, ricostruita dal Valadier
dopo il terremoto del 1784, al magnifico portale in travertino
(con la copia della lunetta di Luca della Robbia) della chiesa
di S.Domenico, dalla medievale chiesa di S.Francesco con il bel
campanile gotico cuspidato e la grande pala d'altare di Federico
Barocci, all'oratorio di S.Giuseppe con il famoso 'Presepe' del
Brandani, da Palazzo Albani (secoli XV-XVIII)
alla vicina chiesa di S.Spirito (sec. XVI),
alla casa natale di Raffaello sede dell'omonima Accademia istituita
nel 1869. Più in alto la Fortezza Albornoz dai cui spalti
la vista spazia in direzione del Palazzo Ducale con i suoi 'Torricini',
ma anche verso le colline più prossime come quella dominata
dalla quattrocentesca chiesa di S.Bernardino, sede del Mausoleo
dei Duchi. E ancora, scesi a valle, lo splendido panorama urbano
che si gode da Borgo Mercatale con l'incombente volume semicilindrico
che racchiude la quattrocentesca Rampa elicoidale di Francesco
di Giorgio Martini, sovrastata dalla mole ottocentesca del Teatro
'R. Sanzio' e, ancora sopra, dalle absidi, dalla cupola e dal
campanile della Cattedrale, affiancate dai finestroni del giardino
pensile e del monumentale fronte occidentale del Palazzo Ducale.
C'è poi infine la Urbino città degli studi, quella
della Libera Università e del suoi moderni Collegi e quella
dell'Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA), ospitato
all'interno del monumentale ex monastero di S.Chiara, e quella
ancora della cosiddetta 'Scuola del Libro' con la sua meritata
fama di fabbrica di talenti artistici nel campo della grafica
e delle varie tecniche incisorie.
Ogni
anno, in agosto, Urbino celebra se stessa con la Festa del Duca:
una rievocazione in costume per le vie del centro a cui partecipano
saltimbanchi e mangiafuoco, culminante nella sfida fra contee
alla presenza della Corte ducale.