Serra
S. Abbondio
È posto
sul versante sinistro dell'alta valle del Cesano, al confine
sud-occidentale della provincia pesarese, a ridosso delle boscose
pendici orientali del monte Catria (m.1702).
Il castello fu fondato nel sec. XIII dal libero comune di Gubbio
per la rilevante posizione strategica del luogo per la difesa
e il controllo di una delle vie di collegamento dei due versanti
appenninici. Dal 1384 entrò a far parte del territorio
del futuro ducato di Urbino, ciò che indusse nel 1481
il duca Federico da Montefeltro a dare l'incarico a Francesco
di Giorgio Martini di dotare Serra Sant'Abbondio di una possente
rocca di cui resta purtroppo ormai la sola descrizione particolareggiata
nel noto trattato d'architettura martiniano. Nonostante la perdita
della rocca, il paese conserva ancora il tipico assetto dell'antico
'castello' medievale con due delle quattro originarie porte d'accesso:
la Porta Santa con sovrastante torre dell'orologio e la Porta
Macione (sec. XIII).
Altra struttura ancora più antica
è la cripta paleocristiana di S.Biagio (IV o V secolo),
costruita con reperti di epoca romana provenienti da un tempio
pagano: cripta che sorge poco lontano dall'abitato entro l'area
del cimitero. Da ricordare inoltre, sempre fuori dell'abitato,
l'edicola detta della "Madonna della Canale", abbellita
da un affresco del sec. XV. A Serra Sant'Abbondio esiste ancora
oggi una Comunanza Agraria, erede della medioevale Università
degli Uomini Originari.
A
7 km dal capoluogo, tra boschi di larici, querce e avellane,
sormontato dal massiccio del Catria, sorge il celebre eremo camaldolese
di S.Croce di Fonte Avellana, fondato nel 977 e ricordato da
Dante Alighieri che vi soggiornò nel 1310. Decisamente
monumentale il complesso medievale costituito dalla chiesa con
cripta, dalla sala capitolare, dal chiostro e dal suggestivo
scriptorium.