Sant'
Angelo in Lizzola
È posto
sulle colline che fiancheggiano sulla destra la bassa valle del
Foglia ed è raggiungibile da Pesaro attraverso la strada
provinciale montelabbatese.
La
denominazione del paese deriva dall'antica famiglia dei Liciola
la cui residenza fortificata dominava l'abitato nel secolo XIII. L'origine del castello
è però più antica (VI secolo), mentre documenti
dell'anno 1047 lo segnalano come bene concesso da Papa Clemente
II all'abbazia di S.Tommaso in Foglia. Con il trasferimento degli
abitanti del vicino castello di Monte S.Angelo (oggi scomparso),
passò in seguito sotto il dominio di Pesaro e dei suoi
signori (gli Sforza e i Della Rovere). La severa torre quadrata
che svetta sul Palazzo Comunale risale al 1588 ed è coeva
della rinascimentale chiesa Collegiata con bel coro in noce.
Epoca, quest'ultima, in cui il territorio santangiolese fu concesso
in feudo da Francesco Maria II Della Rovere al conte Giulio Cesare
Mamiani (1584). Ultimo conte di S.Angelo in Lizzola fu Terenzio
Mamiani (1799-1885) che fu ministro della Pubblica Istruzione
nel primo governo del Regno d'Italia. In paese esiste ancora,
benché in cattivo stato, la Villa Perticari che fu sede
di convegni di noti letterati fra il XVIII e il XIX secolo, quando
Vincenzo Monti fece rappresentare in anteprima, all'interno di
un mulino da olio, la propria tragedia "Aristodemo".
Proprietà degli eredi Perticari-Cacciaguerra è
anche la bella chiesa di S.Egidio (1628) in cui sono custodite
numerose tele del pesarese Giovanni Venanzi e un prezioso crocefisso
ligneo dell'intagliatore veneto Francesco Pianta. A Sant'Angelo
in Lizzola è nato il celebre architetto, fisico e matematico
Giovanni Branca (1571-1645), ideatore della prima macchina a
vapore acqueo.
Entro
il territorio comunale di S.Angelo in Lizzola è compreso
anche l'antico borgo fortificato di Ginestreto (m.288 s.m.) la
cui antica chiesa Parrocchiale custodisce una pregevole tavola
("Madonna con il Bambino e Santi") di Bartolomeo di
Gentile.