San
Leo
Posto a 35 chilometri
dal mare, sorge su un'imponente rupe a strapiombo sulla piana
ondulata che si estende lungo la sponda destra della media valle
del Marecchia.
Primi
abitatori del luogo furono gli Umbro-Sabelli a cui seguirono
i Galli e i Romani. L'antica denominazione di Montefeltro gli
deriva dal masso roccioso (Mons Feretri) su cui sorge
il paese e dove, secondo
la tradizione, si innalzava un tempio dedicato a Giove Feretrio.
Sul finire del II secolo vi giunse dalla Dalmazia S.Leone al
quale è attribuita la rapida diffusione del Cristianesimo
in tutta la regione circostante, fino alla creazione della diocesi
di Montefeltro, oltre alla nuova denominazione di S.Leo. Nell'anno
538 il re goto Vitige vi collocò un forte presidio, ma
fu costretto a cedere il luogo al generale bizantino Belisario.
Occupato in seguito dai Longobardi, fu loro sottratto da Pipino
re dei Franchi che lo donò alla Chiesa. Nell'anno 961
vi trovò rifugio Berengario II re del Regno Italico che,
battuto da Ottone I di Germania a Pavia , qui resistette per
più mesi all'assedio. Con il basso medioevo divenne feudo
del conte Antonio di Carpegna, del ramo di Montecopiolo da cui
derivarono poi i conti di Montefeltro. Occupato più tardi
dai Malatesta, fu tolto loro nel 1441 da Federico da Montefeltro
che l'aggregò al futuro ducato di Urbino. Il palazzo dei
conti Nardini che caratterizza la piazza centrale della cittadina
ha al suo interno una cappella che ricorda la visita fatta a
S.Leo da S.Francesco che nel 1213 fondò a due chilometri
dal centro abitato il convento di S.Igne, tuttora esistente con
il suo grazioso chiostro duecentesco. Prossimo alla piazza centrale è il
Palazzo Mediceo, edificato fra il 1517 e il 1523 per ospitare
il Governatore di S.Leo e del Montefeltro per conto della Repubblica
di Firenze, quando la stessa riuscì temporaneamente ad
impadronirsi del luogo. Ai primi del sec. XVII risale invece
il Palazzo Roveresco, oggi sede del Municipio e del Museo di
Arte Sacra. Esempio paradigmatico di architettura militare del
rinascimento è l'imponente Rocca (sede oggi di un Museo
e di una Pinacoteca) che occupa la sommità della rupe
e che deve il suo aspetto attuale all'intervento che vi operò
dopo il 1475, su commissione di Federico da Montefeltro, il famoso
architetto Francesco di Giorgio Martini. San Leo possiede anche
due splendide chiese medievali: l'antica pieve di S.Maria Assunta,
sorta fra i secoli IX e XI, con cripta che custodisce il sacello
di S.Leone, e la Cattedrale di S.Leone (sec. XII) che si erge
su una protuberanza della rupe leontina con accanto la severa
torre campanaria.
Alla
rocca di San Leo è legata la memoria della prigionia del
celebre Cagliostro, il misterioso avventuriero, mago e sedicente
taumaturgo palermitano, il cui vero nome era Giuseppe Balsamo.
Condannato a morte per eresia e attività sediziose dal
Sant'Uffizio, ebbe commutata da Papa Pio VI la pena nel carcere
a vita da scontarsi presso il fortilizio leontino dove fu rinchiuso
in una cella a pozzo e dove cessò di vivere il 26 agosto
1795.