San
Costanzo
Posto
sulla cima di un colle a soli 12 km dalla foce del Metauro, domina
dall'alto della sponda destra l'ampia vallata fluviale, là
dove la stessa si allarga nella piana costiera in cui sorge Fano.
La
posizione strategica dell'antico 'castello', così come
quella dei limitrofi castelli minori di Stacciola e Cerasa, ha
sempre rappresentato un punto chiave per la difesa o il controllo
del territorio fanese e della sua fascia costiera. Importanti
reperti archeologici testimoniano la presenza di insediamenti
umani sul territorio fin dall'VIII-VII secolo a.C. Solo molto
più tardi si ha però notizia dell'esistenza di
quell'abitato che i Malatesta fecero cingere di mura nel 1429
a spese della comunità fanese. Dopo alterne vicende storiche,
tolto ai fanesi, il paese fu però aggregato ai territori
del ducato di Urbino fino alla sua devoluzione alla Chiesa. Un'alta
Torre campanaria svetta sulla piazza del borgo, addossata alle
mura del castello entro la cui cinta sorge la parrocchiale dei
Santi Cristoforo e Costanzo, ricavata nel sec. XVI all'interno
di un preesistente salone malatestiano e rinnovata nel sec. XVIII. Dal lato opposto della piazza
è il Palazzo Comunale (già dimora dei conti Cassi,
dove il 26 giugno 1822 morì Giulio Perticari, genero di
Vincenzo Monti): palazzo che ospita oggi in alcuni ambienti la
Quadreria Comunale con pregevoli opere del pesarese Terenzio
Terenzi detto il Rondolino e del senigalliese Giovanni Anastasi.
Nel borgo è la chiesa di S.Pietro (detta anche di S.Agostino)
con portale datato 1617 e, all'interno, un organo settecentesco
del celebre Gaetano Callido.
All'interno
dell'antico bastione scarpato che sorge all'ingresso del castello
fu ricavato nel corso del sec. XVIII il piccolo Teatro della
Concordia dove furono rappresentate in anteprima le tragedia
del Monti. Oggi interamente rinnovato, il teatro viene frequentemente
utilizzato per spettacoli vari: comici, musicali e sperimentali.