Saltara
Il centro abitato
domina dall'alto dei suoi 160 metri, racchiuso dall'imponente
cinta muraria scarpata che circonda le strette viuzze e i vecchi
casamenti dell'antico 'castello'. Più in basso si allarga
il caratteristico piazzale del 'borgo', prossimo alla chiesa
parrocchiale e ad altri edifici degni di nota.
Circondata
da un paesaggio collinare ricco di viti e di olivi, Saltara dista
soli 2.5 km dal percorso dell'antica consolare Flaminia (frazione
di Calcinelli, 13.4 km da Fano). Fino dall'epoca medievale la
sua storia si è incrociata con quella di Fano (15.5 km),
città a cui è rimasta soggetta per tutto il periodo
della dominazione malatestiana (secoli XIV e XV) e anche durante
il successivo lungo periodo del governo pontificio (secoli XVI-XVIII).
Una pittoresca scalinata a più rampe consente al visitatore
di raggiungere il lungo portico a galleria dove si svolgevano
un tempo quelle fiere-mercato che hanno reso famoso il paese
fra gli abitanti della bassa e media valle metaurense. La chiesa
parrocchiale di S.Pier Celestino è di origini tardo cinquecentesche,
ma rifatta nel sec. XVIII. Più antica l'ex chiesa del
SS.Sacramento, sede oggi di mostre e manifestazioni culturali
varie e dove è conservato un pregevole affresco quattrocentesco
di Maestro Antonio da Pesaro ("Madonna della Misericordia").
Poco fuori dell'abitato è
l'elegante chiesa-santuario della Madonna della Villa (fine sec.
XVIII) con un pregevole organo d'epoca recentemente restaurato.
Ai margini occidentali del territorio comunale sorge invece la
monumentale chiesa di S.Francesco in Rovereto (sec. XV) con annesso
convento oggi utilizzato per ritiri spirituali e incontri culturali.
Su
un ampio terrazzo collinare posto a settentrione sorge la cosiddetta
Villa del Balì, vasta residenza di campagna fatta costruire
dalla famiglia patrizia fanese dei Negusanti (sec. XVI) e successivamente
acquistata dai conti Marcolini che disponevano del titolo ereditario
di Balì dell'ordine militare cavalleresco di S.Stefano.
L'edificio è oggi in corso di restauro per diventare sede
di un moderno Planetario con annesso museo e ospitare tutta una
serie di strutture recettive per convegni ed esposizioni di prodotti
alimentari locali (olio d'oliva, vini, formaggio di fossa).