Pergola
Cittadina
ricca di monumenti, posta lungo l'alta valle del Cesano su un
ampio terrazzo alla confluenza con il Cinisco. Dista 49.7 km
da Fano.
In
un territorio abitato fin dalla preistoria e con diverse tracce
delle popolazioni successive, compresi i romani, la fondazione
dell'attuale centro abitato risale solo alla prima metà
del sec. XIII. Nacque
per creare posti di lavoro e favorire i commerci degli abitanti
dei vari castelli circostanti, così che in pochi decenni
il centro crebbe, ospitando laboratori artigiani e diventando
un importante luogo di commerci e scambi. Fu a lungo contesa
fra i Malatesta e i Montefeltro, finendo con il far parte del
ducato di Urbino quando il duca Federico la fece dotare da Francesco
di Giorgio Martini di una potente Rocca, successivamente purtroppo
demolita e di cui restano solo pochi ruderi in prossimità
del cinquecentesco palazzo dove nacque e morì il poeta
Girolamo Graziani (1604-1675). Solo dopo la storica devoluzione
del ducato roveresco alla Santa Sede (1631), Pergola registrò
la sua massima espansione economica, favorita da Papa Benedetto
XIV che decise di elevarla al grado di città e le concesse
la nomina di un laureato ecclesiastico a Vicario Generale Vescovile:
ciò che rappresentò il primo passo verso l'istituzione
della Diocesi in concattedra con Cagli (1819). L' 8 settembre
1860 i pergolesi si sollevarono contro le locali autorità
pontificie, facendo scoccare la scintilla di quella insurrezione
marchigiana che consentì alle truppe piemontesi di entrare
nella regione, sconfiggere le milizie papali e annettere la Marche
al Regno d'Italia. Al visitatore Pergola fornisce un ricco campionario
di monumenti e opere d'arte da ammirare, cominciando dagli edifici
più antichi come la gotica chiesa di S.Giacomo (sec. XIII),
rinnovata però all'interno insieme all'ex convento delle
agostiniane, oggi sede del Centro Operativo Museale; o ancora
come la chiesa di S.Francesco, pure rinnovata all'interno, con
bel portale trecentesco ad arco acuto.
Il Duomo, già chiesa degli agostiniani,
ha un interno tardobarocco e una facciata ottocentesca, come
barocchi sono gli interni di altre chiese: da S.Maria Assunta
alla chiesa dei Re Magi, da S.Andrea alla settecentesca chiesa
delle Tinte, a croce greca con elegante cupola ottagonale. Altre
chiese minori: S.Orsola, S.Marco, S.Rocco dal ricco soffitto
a cassettoni, S.Vitale, S.Biagio, S.Maria di Piazza e, fuori
del centro storico, S.Maria dell'Olmo, la chiesa dei Cappuccini,
S.Antonio da Padova e l'oratorio dell'Ascensione a Palazzolo.
Più d'una di tali chiese è abbellita da importanti
dipinti, compresi quelli del pergolese Gianfrancesco Ferri (1701-1775).
Fra gli edifici pubblici si distingue il Palazzo Comunale, costruito
su progetto del riminese Gianfrancesco Buonamici dopo il 1750;
meritano anche una citazione l'antico Palazzo Ducale (oggi sede
della Banca delle Marche), quello dei Malatesta, poi Ginevri-Latoni
(oggi sede della Banca di Credito Cooperativo) e il settecentesco
Teatro 'Angelo Dal Foco', recentemente ripristinato dopo anni
di abbandono. Altri bei palazzi privati sono quelli dei conti
Mattei-Baldini, dei Badalucchi, dei Guazzugli-Gabrielli, dei
Caverni, dei Giannini (oggi Buschi), dei Ruffini e dei Cini (oggi
Giannini).
Il
nome di Pergola è apparso più volte in questi ultimi
anni sulla stampa nazionale per la controversia con Ancona in
merito all'esposizione in loco dei famosi 'Bronzi dorati', il
monumentale gruppo statuario romano rinvenuto presso Cartoceto
di Pergola nel 1946. Sull'identificazione dei quattro personaggi
(due maschili a cavallo e due femminili) del gruppo sono state
fatte diverse ipotesi (monumento celebrativo dell'imperatore
Tiberio, della famiglia dei Domizi Enobarbi, ecc.), così
come sull'epoca di realizzazione, sulla provenienza (Forum Sempronii,
Suasa, ecc.) e sul motivo della frantumazione delle statue ('damnatio
memoriae', furto o bottino di guerra). Dopo un lungo e complesso
lavoro di ricomposizione e restauro, realizzato con tecniche
e materiali d'avanguardia presso il Centro di Restauro di Firenze,
i Bronzi hanno ora sede presso il nuovo 'Museo dei Bronzi dorati
e della città di Pergola'.