Belforte
all'Isauro
È situato
nell'alta valle del Foglia; al confine con la Toscana, isolato
su uno lungo sperone di roccia tra il greto dei torrenti Isauro
e Fossato, prima dello loro confluenza nel fiume maggiore.
Castello di
origini alto medievali, ha una storia che è tutto un alternarsi
di domini diversi. Appartenuto in origine all'antica pieve di
S.Lorenzo in Foglia (sec. VIII), col nome di Castrum Belfortis
fece poi parte della Massa Trabaria sino al 1329 quando venne
recuperato dalla Chiesa per ordine di Papa Giovanni XXII. Nel
1390 fu infeudato da Papa Bonifacio IX ai conti di Montefeltro
per essere infine assegnato, dopo una breve dominazione malatestiana,
a Guidantonio da Montefeltro, vicario della Chiesa per la Massa
Trabaria. Seguì poi la vicende dei domini montefeltreschi
e rovereschi fino alla devoluzione del ducato di Urbino (1631).
La sua denominazione gli deriva dalla famiglia dei baroni tedeschi
Beaufort.
Un
toponimo cui venne aggiunto solo dopo il 1862 l'indicazione geografica
'all'Isauro'. All'ingresso del paese è la chiesa parrocchiale
di S.Lorenzo nel cui interno sono conservati una tela di scuola
baroccesca ("S.Francesco stimmatizzato") e un Crocefisso
ritenuto miracoloso. Sul fianco della stessa si apre un giardino
pubblico con una moderna fontana del noto scultore torinese Franco
Assetto. Uno stretto ponte dà accesso alla massiccia costruzione
dell'antico castello, articolato su tre piani e fortemente condizionato
dal luogo su cui è stato edificato.
A
11 km da Belforte, già in territorio toscano, merita una
visita il piccolo borgo di Sestino dove sorge un'interessante
chiesa romanica del sec. XII.