Sassocorvaro
Domina dalla
sommità di un colle il confine tra l'alta e la media valle
del Foglia; avamposto naturale dell'entroterra appenninico, oggi
a specchio sul bacino artificiale del lago di Mercatale.
L'origine dell'abitato
è da porsi intorno al X secolo, mentre all'anno 1060 viene
fatta risalire la prima fortezza con annessa cappella dedicata
a S.Giovanni Battista. Nel XIII secolo ospitò i guelfi
urbinati, cacciati dalla loro città dal ghibellino Guido
da Montefeltro, al tempo di Papa Martino IV e del suo successore
Onorio IV. Con la fine del XIII secolo fu soggetta ai Brancaleone,
più temuti che amati e che dominarono il paese per oltre
cento anni. Dopo ben sei anni di guerra iniziata nel 1424, fu
il conte Guidantonio da Montefeltro che riuscì a scalzarne
il dominio. Quella dei Montefeltro non fu comunque una dominazione
pacifica a causa delle rivalità con i Malatesta, così
che Sassocorvaro passò di volta in volta nelle mani dell'uno
o dell'altro contendente. Dopo la vittoria finale di Federico
da Montefeltro (1463), Sassocorvaro fu affidata dallo stesso
in contea al nobile Ottaviano degli Ubaldini che fece ricostruire
la rocca, servendosi del celebre architetto Francesco di Giorgio
Martini (1475).
Con la morte dell'Ubaldini tornò ai Montefeltro che la
reinfeudarono alla famiglia genovese dei Doria che la ressero
a loro volta fino all'estinzione del casato (1626). Monumento
principale del paese è la ricordata Rocca Ubaldinesca
che ospita al suo interno perfettamente conservata una piccola
Pinacoteca e un grazioso Teatrino, ricavato quest'ultimo all'interno
di quello che fu il salone maggiore del fortilizio. Altri edifici
del piccolo centro storico degni di nota: il Palazzo Battelli
(sec. XVIII), oggi sede del Museo di Civiltà Contadina,
e la collegiata di S.Giovanni Battista che ha all'interno affreschi
del XIV e XV secolo e bassorilievi rinascimentali.
All'interno
della Rocca Ubaldinesca è oggi anche ospitata la cosiddetta
Arca dell'Arte: un'esposizione di riproduzioni a grandezza naturale
dei grandi capolavori pittorici che nel 1940, per opera di Pasquale
Rotondi, vi trovarono segreto rifugio dai pericoli della guerra.
A ricordo dell'avvenimento è stato anche istituito l'annuale
Premio Rotondi ai Salvatori dell'Arte.